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Trento, 19 marzo 2020
REALIZZAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE ELETTRICA
NEL RISPETTO DELL'AMBIENTE E DI CHI LO VIVE

di Lucia Coppola, portavoce dei Verdi del Trentino

Prendo lo spunto da un avviso pubblico, apparso su un quotidiano locale in data 18 marzo 2020, di Terna (proprietaria della Rete di Trasmissione Nazionale italiana dell'energia di alta e altissima tensione) concernente la realizzazione e lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale nell'area di Trento. Delocalizzazione della linea elettrica a 200 kV “Borgo Valsugana-Lavis”.

L'opera, secondo Terna, ha come scopo il miglioramento dell'affidabilità dell'alimentazione del sistema elettrico, dare maggiore affidabilità all'alimentazione del carico della città di Trento. Permetterebbe inoltre di coniugare gli interventi di sviluppo ambientale richiesti dalla Provincia di Trento e dai Comuni di Trento e Pergine che hanno chiesto la delocalizzazione di lunghi tratti di elettrodotti dalle aree ormai urbanizzate.

Non entro nel dettaglio di questo progetto, che non conosco, ma concordo sulla necessità di un' attenta valutazione dei luoghi dove devono passare le reti. Ritengo fondamentale debbano essere installate lontano dai centri urbanizzati, in modo tale che l’impatto ambientale venga minimizzato. Ma reputo sarebbe importante, dove possibile, interrare la rete, soprattutto quando passa vicino alla strada carrabile, anche se ciò comporta costi più alti.

Studi scientifici hanno dimostrato inequivocabilmente i danni causati dalle reti aeree, quali il danneggiamento del paesaggio, della fauna e del patrimonio boschivo e che, anche se non percepibili nell’immediato, supereranno con il tempo gli ulteriori costi dell’interramento. Le reti aeree sono infatti opere altamente impattanti dal punto di vista paesaggistico, compromettono in modo irreparabile l'ambiente e il territorio sul quale andranno ad insediarsi e l'equilibrio delicato di un ecosistema consolidato, arrecando gravi danni alla flora e alla fauna. Per non parlare dei danni al patrimonio boschivo: ogni traliccio prevede un taglio di legname di almeno 400 mq, per non parlare del taglio complessivo tra un traliccio e l'altro.

Proprio in questi giorni mi è stato segnalato da un abitante dell'Alto Garda che Terna ha tagliato presso la sua abitazione bellissimi abeti perché avrebbero potuto ipoteticamente cadere sulla linea di alta tensione.

Un disagio questo che unito ai costi ambientali importanti che l'alta tensione aerea comporta nella sua complessività, fa capire quanto sia indispensabile, quando si progettano nuovi impianti o quando si tratterà di sostituire i vecchi tralicci – meno efficienti e più ingombranti – che si valuti con grande attenzione la possibilità dell'interramento. Certo le linee aeree vengono installate più velocemente e hanno un prezzo inferiore. Una rete sottoterra, invece, può costare fino a quindici volte di più rispetto a quella normale.

Sicuramente anche l'interramento ha le sue criticità, per esempio quando si deve ripristinare una linea elettrica interrata ci vogliono tempi più lunghi, durante i quali è necessario sospendere il servizio, oppure vi è l'impossibilità di realizzare coltivazioni in loro corrispondenza.

Il bilancio tra la convenienza economica e quella ambientale è complesso. Una soluzione unica non esiste e quindi ritengo che sia necessario continuare a promuovere lo studio di tecnologie nuove e innovative che ci portino un giorno a coniugare felicemente progresso e tutela del nostro ecosistema.

 

 

      Lucia Coppola

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